L'individuo non è quel che è,
ma ciò che sceglie di essere.
(S. Kierkegaard)
AUT è il primo brano di Emon, selezionato per la semifinale del Contest "Musica Contro Le Mafie" 2013.
Il brano (testo di MoMi - Monia B. Balsamello - e musica di Daniele Nacci) è un corale rifiuto della mafia, in tutte le sue forme, culture ed organizzazioni, e un'accorata dichiarazione di amore per l'antimafia.
Il linguaggio e le parole usate sono caratterizzate da semplicità e immediatezza. Sono parole comuni, quotidiane, che appartengo a ognuno di noi e puntano dritto al cuore e alla mente delle persone. AUT è un grido, che cerca di spiegare che per contrastare e combattere la mafia non serve essere Paolo Borsellino piuttosto che Giovanni Falcone, Peppino Impastato piuttosto che Giancarlo Siani, Don Padre Puglisi piuttosto che Carlo Alberto dalla Chiesa. Ognuno di noi, quotidianamente, può, con piccole azioni, scalfire l'impero mafioso, perchè la mafia è, prima di tutto, un fenomeno culturale, e tale veniva definito già nel 1925 da L. Franchetti: "La Mafia è un sentimento medievale; Mafioso è colui che crede di poter provvedere alla tutela e alla incolumità della sua persona e dei suoi averi mercè il suo valore e la sua influenza personale indipendentemente dall'azione dell'autorità e delle leggi".
E allora bisognerebbe iniziare a lottare contro la "rassegnazione" e togliersi dalla testa che la mafia "per il fatto che è così / così è da sempre / e per sempre lo sarà". Lo diceva Giovanni Falcone, "la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine" (G. Falcone, Cose di Cosa Nostra, Rizzoli).
Bisognerebbe, inoltre, amare, vivere, insegnare la bellezza che riesce ad armare "le mani / e centra dritto al cuore / paura ed omertà". Bisognerebbe uscire ogni giorno dall'oblio dell'omertà, culla della mafia, per riaprire le "persiane chiuse" del "non vedo, non sento, non parlo", del "tengo famiglia". Perchè la lotta alla mafia ha bisogno di questi piccoli gesti quotidiani, non deve aver bisogno di santi loro "malgrado / sugli altari di laici e autorità". La lotta alla mafia è anche e semplicemente "Un sasso scagliato nell'universo / (che) potrebbe non fare rumore, / È niente, soltanto un piccolo gesto, / ma aggiunge materia all'amore".
EMon è il contrario di NOME. L'idea è quella di occuparsi del dritto e rovescio delle cose.
Nasce da un'idea di MoMi (Monia B. Balsamello) ed Eugenio Alfano (da cui la E la M del logo) e si sviluppa come progetto aperto a varie collaborazioni e istanze, un laboratorio dinamico, liquido, senza limiti di strade imposte. Senza il vincolo rigido del "siamo un gruppo e siamo solo noi”. Dalla poesia sonora alle canzoni, dalle performance in acustico al digitalpop, dai reading agli audiobook passando per live painting e agguati poetici, EMon è un contenitore, una cornice, una scatola, un cardigan, una cesta, una culla, un'accogliente concava dimora. Teatro-canzone, concerti, percorsi di parole, immagini e musica. Sotto il logo EMon confluisce chi ha voglia di fare insieme a MoMi qualcosa che abbia che fare con armonie sgangherate e intrecci meticci. Mani e schiene usate come block notes. Apnee nelle pozzanghere.
Vogliamo anime che siano altamente curiose e mediamente incapaci (nel senso che solo se non sai impari e ti diverti).
Nessuna presunzione di bravura, talento o genialità.
Nessuna pretesa di sentirsi indispensabili.
Nasce da un'idea di MoMi (Monia B. Balsamello) ed Eugenio Alfano (da cui la E la M del logo) e si sviluppa come progetto aperto a varie collaborazioni e istanze, un laboratorio dinamico, liquido, senza limiti di strade imposte. Senza il vincolo rigido del "siamo un gruppo e siamo solo noi”. Dalla poesia sonora alle canzoni, dalle performance in acustico al digitalpop, dai reading agli audiobook passando per live painting e agguati poetici, EMon è un contenitore, una cornice, una scatola, un cardigan, una cesta, una culla, un'accogliente concava dimora. Teatro-canzone, concerti, percorsi di parole, immagini e musica. Sotto il logo EMon confluisce chi ha voglia di fare insieme a MoMi qualcosa che abbia che fare con armonie sgangherate e intrecci meticci. Mani e schiene usate come block notes. Apnee nelle pozzanghere.
Vogliamo anime che siano altamente curiose e mediamente incapaci (nel senso che solo se non sai impari e ti diverti).
Nessuna presunzione di bravura, talento o genialità.
Nessuna pretesa di sentirsi indispensabili.