sabato 25 settembre 2010

Libertà (a Malalai Joya)

(Libertà, di E. Alfano, olio su tela)


La libertà è come il Sole, quando sorge
nessuno può fermarlo o nasconderlo

(proverbio afghano)

Saluterò di nuovo il sole

(Forugh Farrokhzad)





Canto per Malalai Joya


Io canto la voce di una donna
di altre cento mille donne

canto queste donne
queste madri
queste figlie

questi occhi possano vedere
queste mani hanno altre cento
mille mani da toccare

senza polvere e senza catene
canto il loro canto

ché non si pieghi
ché non si fermi
ché germogli questo canto

per altre cento mille donne
canto la voce di una donna

senza fili
senza barriere
senza il seme del loro sangue

senza nessun padrone

canto questo fiore
canto questa madre
canto questa figlia

canto il canto di queste donne
altre cento mille donne.

(Dale Zaccaria, da Inedito per una passante)

martedì 18 maggio 2010

Quelque peu de mon sang (di Dale Zaccaria)

locandina lettura-spettacolo
Il Passo Breve Della Bellezza

" (…) quelque peu de mon sang est resté collé aux rochers de la haut (…) Je ne suis pas trop sauvage et l’on me connaît même pour un gentil garçon jusqu’au present. Vous pourriez trouver ici la silence, l’espace, et des pensions convenabbles. C’est année il n’y a personne(…) Si vous ici je n’oublierais pas jamais, votre grace (…) J’attend quelque mots de vous " . Votre Cloche.

"Mio caro Cloche, incomincio a farmi un’idea della topografia dei nostri rispettivi eremi. Dal canto vostro dovete sapere che io mi trovo più vicino a Panicaglia che a Borgo(…)Forse resterò anche la sera – siamo poeti notturni, le stelle ci propizieranno l’avvenire-. Se foste venuti qui, la prima impressione che v’avrei fatto sarebbe stata forse migliore, senza cappello e tutti gli altri imbarazzi del viaggio…Ridete? Ma voi mi prospettate la vostra testa rossa e la vostra aria da gentil garçon!…Mio caro Campana. Ho un tono scherzoso, ma voi sentite quanto in realtà sia profonda la mia tenerezza (…) Sono una silenziosa, ma vedrete che il travagliato nodo della mia anima lascia tuttavia al mio volto e al mio silenzio un poco di chiarità". Vostra Sibilla


Un poco del mio sangue scriveva Campana nelle sue prime cartoline all’Aleramo che incontrerà fisicamente solo giorni a seguire. Un poco del mio sangue è la parola chiave, il filo attraverso il quale verrà letto interpretato cantato quel viaggio chiamato amore.
Quelque peu de mon sang è la vita che ancora scorre si sente vibra in questo Epistolario, Col nostro sangue e con le nostre lacrime nei versi dedicati da Dino a Rina Faccio o viceversa nelle parole di Sibilla “ (…) Ci siamo meritati il miracolo. Lo vivremo tutto. E avrai tanta dolcezza anche dal dimenticarti in me, qualche momento, dall’avermi dinanzi come qualcosa a cui la tua dedizione sia sacra, fertile e sacra. Ho tanta fede, Dino. Mi sento ancora così forte, per questo scambio del nostro sangue”.

Dino Campana e Sibilla Aleramo ardono come allora in questo carteggio. Ci parlano ci guidano. Vive sono le fughe, viva la disperazione la passione e il silenzio. Anche là dove in termini più scientifici le lettere si fanno come per essere vuote, da qualche parte bisognose di essere collocate o datate.

La lettura spettacolo non comprenderà tutte le lettere, ma solo una parte di esse, scelte seguendo l’itinerario di questo amore, ma senza bussola, poiché il Loro Spirito si fa sopra le cronache reali dei loro stessi incontri, là dove si avverte forte il silenzio di Campana o la rinuncia lenta graduale da parte dell’Aleramo ad abbandonarlo, sarà questo silenzio pieno a farsi strada mano mano, o ancora andando e stando perché quella foglia d’edera messa da Campana al libro regalato all’Aleramo dove lei si avvicina e ricorda “ (…) dolce mi è sembrato il mio destino fuggitivo…così conosco una musica dolce nel mio ricordo…so che si chiama la partenza o il ritorno…”

Partenza dall’amore e ritorno dall’amore con quel poco del mio sangue dove Campana si descriveva per la prima volta non come uno troup sauvage ma un gentil garçon.

Andando e stando. Dunque allora. Anche noi che tenteremo di dar loro voce.






Prime date della Lettura/Spettacolo

- 24 Luglio Ingresso esterno Chiesa di San Pietro Subiaco –Roma
- 30 Settembre Biblioteca Vallicelliana Roma
- 9 Ottobre Scuderie Estensi Tivoli – Roma

www.myspace.com/ilpassobrevedellabellezza
ilpassobrevedellabellezza.blogspot.com

domenica 11 aprile 2010

Il Passo Breve Della Bellezza

(Il passo breve della bellezza, di E. Alfano)



Il passo breve della bellezza


Come aria stretta nel petto
primo firmamento
nel cuore della bellezza
s'alza e cade la bellezza
quando il rumore si fa mondo
e la volgarità si fa inganno

(Dale Zaccaria, in Epilogo di una poesia civile, Pro/Testo Fara Editore)

Il cielo notturno, che richiama Campana, il poeta notturno, è attraversato da una cometa, l'epressione suprema del passo breve della bellezza: la brevissima visione della stella più bella, la più grande del blu notturno!
Fanno da sfondo alla visione della cometa i simboli del rumore e della volgarità che si fa inganno, grattacieli, antenne, industrie, palazzi (del potere?!) e anche Chiese, che è anche una metafora dello scenario di devastazioni e di rumore, dei primi sintomi della nuova società di massa e dell'ostile clima letterario, che attraversano gli anni di Campana e dell'Aleramo.
La finestra ha una duplice funzione: quella di richiamare direttamente l'isolamento creato intorno alla figura del Campana poeta e anche uomo, ma allo stesso tempo quella di invitare chi guarda il dipinto ad aprirsi e aprire le proprie finestre alla Bellezza, prima che la cometa svanisca del tutto.

Il dipinto Il passo breve della bellezza, è l'immagine-manifesto dell'omonimo spettacolo, una rilettura dei carteggi tra Dino Campana e Sibilla Aleramo, a cura della poetessa romana Dale Zaccaria. La lettura è accompagnata da musiche degli anni '20 e '30, eseguite dal vivo dalla cantautrice Veronica Marchi.

La prima data prevista è il 24 luglio a Subiaco.

Informazioni su http://ilpassobrevedellabellezza.blogspot.com/