a D.
Il bacio.
Ieri il mio bacio ti ha baciato con il baciodell'amore
tra le mie labbra e la tua bocca
non esisteva una condizione umana
non un verso della storia
il fiato intorno della notte
era una piccola giostra
di bambini.
(da Inedito per una passante, di Dale Zaccaria, Manni 2008)
Ti ho scritto la poesia che più di tutte mi ha preso, catturato! La sua semplicità racchiude in sè un'immagine bellissima, che amo e che mi ricorda anche una delle più belle canzoni di Girogio Gaber sul tema dell'amore, Quando sarò capace di amare. ...E allora mi piace pensare al tuo bacio come a una poesia che, proprio negli anni in cui si è raggiunto un "minimo storico di coscienza", sia un inno alla autenticità, chiarezza e trasparenza del sentire umano. Il non esisteva una condizione/umana/non un verso della storia, penso sia l'immagine centrale della poesia: la naturalezza, la purezza, la non-contaminazione del bacio, dell'amore e dei suoi gesti, estranei ai "fatti umani", perchè, per dirla con le parole di J. L. Borges, "morire e far morire è un'antica usanza, che suole aver la gente". Allora l'amore diventa un gesto naturale, non come quando io ragiono/ma come quando io respiro (G. Gaber). Il fiato intorno della notte, con i suoi alveari umani e i simboli del potere ecomonico, fumanti, i palazzi del potere politico e della sua corruzione, le distese di antenne e l'omologazione di massa, diventano solo, agli occhi degli amanti una piccola "giostra di bambini". Ed è sicuramente la chiave di lettura della realtà stessa, una realtà che non può essere letta e affrontata se alla base, non c'è un attore che riesca a scrostrarsi di dosso il peso della "condizione umana" e che si rapporti con l'altro-io con naturalezza e autenticità, perchè anche un gesto semplice-complesso come il bacio, sia davvero il bacio dell'amore.
non esisteva una condizione umana
non un verso della storia
il fiato intorno della notte
era una piccola giostra
di bambini.
(da Inedito per una passante, di Dale Zaccaria, Manni 2008)
Ti ho scritto la poesia che più di tutte mi ha preso, catturato! La sua semplicità racchiude in sè un'immagine bellissima, che amo e che mi ricorda anche una delle più belle canzoni di Girogio Gaber sul tema dell'amore, Quando sarò capace di amare. ...E allora mi piace pensare al tuo bacio come a una poesia che, proprio negli anni in cui si è raggiunto un "minimo storico di coscienza", sia un inno alla autenticità, chiarezza e trasparenza del sentire umano. Il non esisteva una condizione/umana/non un verso della storia, penso sia l'immagine centrale della poesia: la naturalezza, la purezza, la non-contaminazione del bacio, dell'amore e dei suoi gesti, estranei ai "fatti umani", perchè, per dirla con le parole di J. L. Borges, "morire e far morire è un'antica usanza, che suole aver la gente". Allora l'amore diventa un gesto naturale, non come quando io ragiono/ma come quando io respiro (G. Gaber). Il fiato intorno della notte, con i suoi alveari umani e i simboli del potere ecomonico, fumanti, i palazzi del potere politico e della sua corruzione, le distese di antenne e l'omologazione di massa, diventano solo, agli occhi degli amanti una piccola "giostra di bambini". Ed è sicuramente la chiave di lettura della realtà stessa, una realtà che non può essere letta e affrontata se alla base, non c'è un attore che riesca a scrostrarsi di dosso il peso della "condizione umana" e che si rapporti con l'altro-io con naturalezza e autenticità, perchè anche un gesto semplice-complesso come il bacio, sia davvero il bacio dell'amore.
(Eugenio Alfano a Dale Zaccaria)