L'architettura non è giustizia"
(da Umiliato in catene di Sami Al Haj,
Poesie da Guantànamo, acd Marc Falkoff)
Il dipinto vuole essere un omaggio al poeta Pier Paolo Pasolini e una interpretazione sul mistero che si cela dietro la sua morte. Il titolo, Morte italiana, vuole richiamare proprio, e in primis, il vuoto culturale venutosi a creare con la morte di Pasolini. E' "morte italiana" perchè il delitto Pasolini ha portato con sè in Italia la morte della Giustizia innanzitutto (rappresentata da una bilancia sorretta da un fucile), della politica e delle istituzioni in generale (e quindi del PCI e della DC, rappresentate con le rispettive bandiere), degli italiani e di quei "ragazzi di vita" ormai omologati e massificati. Il delitto Pasolini è uno dei molti esempi di casi irrisolti in Italia, di misteri che a più di uno fa comodo che rimangano tali. Il mistero di questo delitto, secondo molti intelletuali (in primis, il poeta Gianni D'Elia) e secondo anche la chiave di lettura del dipinto stesso, è racchiuso all’interno del romanzo, uscito postumo, “Petrolio” (una petroliera sullo sfondo, in mezzo al mare, un mare con enormi onde, che sembrano quasi vogliano coprire tutto, cancellare ogni traccia di verità!). Pasolini stava addosso alla verità sulle stragi, al legame tra la politica e la guerra del petrolio italiano
E’ l’altra faccia della medaglia-Giustizia, di quella parte della Giustizia che si rende complice di crimini e assassini. Un omaggio anche a tutti coloro che sono vittime di questa “Giustizia-malata”.
Bisogna esporsi (questo insegna
Il povero Cristo inchiodato?),
la chiarezza del cuore è degna
di ogni scherno, di ogni peccato
di ogni più nuda passione…
(La crocifissione, da L’usignolo della chiesa cattolica, P.P. Pasolini)